Vi siete mai chiesti come possa fare Taranto a farcela?
Insomma: la raffineria; l’industria siderurgica; la fuga di cervelli; la non curanza delle strade; le potenzialità turistiche messe all’ultimo posto… etc.
I mass media ci hanno turisticamente uccisi, e noi abitanti, ne siamo usciti più ammaccati di tutti, non riusciamo a credere più in noi stessi, non riusciamo più a vedere la luce in fondo al tunnel, non pensiamo più di avere ottime possibilità, perché? Perché ci hanno voluto mettere al tappeto.
Ma ora vi svelo un segreto (che tanto segreto non è, dato i numerosi articoli già scritti).
Taranto e le persone che sono rimaste, sanno sorprenderci ancora.

Secondo Trivago, metamotore di ricerca online capace di confrontare tutti i prezzi di hotel e altri tipi di strutture turistiche, ci ha nominato, o meglio, ha reputato Taranto un’ottima città in merito al rapporto qualità/prezzo. Seconda solo a Trapani, Taranto si becca un bel secondo posto in classifica nazionale e secondo la Best Value City Index, classifica delle 100 città dal miglior rapporto qualità/prezzo a livello europeo un ventiquattresimo posto (tra le uniche 11 destinazioni italiane).
Confrontata alle grandi metropoli e per non aver utilizzato al massimo le sue potenzialità mi sembra un eccellente traguardo! Correggetemi se sbaglio.
La sorpresa però, non finisce qui, secondo un’indagine statistica diretta da Made in Taranto svolta su un campione di 3500 turisti, la maggior parte stranieri (francesi, spagnoli e inglesi), si evince che Taranto non solo è stata scelta come meta perfetta per svolgere una vacanza rilassante, ma è stata apprezzata per il suo mare fantastico, cristallino, più volte rinominato come le Hawaii del sud Italia; è stata apprezzata per la sua enorme storia e come dimenticare la qualità gastronomica che ci distingue. I risultati, per questo ed altro non ancora attentamente valorizzato, non mancano ad arrivare, perché ad una meta di solo turismo balneare di solito la permanenza media non supera i due giorni, e invece sentite un po’ qui… il soggiorno supera le 5 notti in media!
I luoghi e gli itinerari “cult” scelti dai turisti e non solo, sono: Il Castello Aragonese, il museo MarTa e l’affascinante incontro con i delfini nel Mar Ionio.
Infine, ma non per questo meno importante, la città dei due mari è stata apprezzata per la sua posizione strategica, considerata un ottimo ponte di collegamento tra le varie mete turistiche sia della Puglia, sia della Basilicata sia della Calabria, grazie alla statale jonica 106. Mete come Matera, capitale della cultura 2019 e Lecce già conosciute in una classifica mondiale e già inserite all’interno di un circuito di turismo di massa, rendono Taranto prossima ad un eventuale boom di arrivi e presenze mai viste prima.
Possiamo già pensare Taranto città hub? Una città in grado di creare una profonda rete di collegamenti, una città in grado di collaborare affinché il suo nome possa essere ripulito, una volta per tutte, dalla valanga di cattive recensioni che l’ha travolta?
Ancora no.
Ma per arrivare a questo c’è bisogno di tutto l’aiuto possibile, c’è bisogno di coesione tra associazioni e imprenditori tarantini, c’è bisogno di metterci la faccia e l’impegno. C’è bisogno di teste calde e giovani, ma c’è bisogno anche di gente con esperienza radicata nel territorio. I numeri parlano chiaro, in definitiva c’è solo bisogno di crederci.
Io ci credo, e tu?
di Maria Clara Mastrovito