Chi non ha mai udito una così romantica serenata, e poi successivamente, affacciandosi o sbirciando rapidamente, abbia visto una così dolce scena d’amore tra l’uomo che strimpella e talvolta stona sulle note di una canzone romantica che sta dedicando alla propria amata?
Ce lo racconta oggi l’80enne Antonio Lupo, uno di quei suonatori.
“La serenata a quei tempi in Città vecchia è stato a lungo il modo usuale per dichiarare il proprio amore – dice – Il più delle volte andava bene e insieme al pretendente venivamo immediatamente invitati a casa della ragazza per un una fetta di dolce fatto a casa e un sorso di buon rosolio. In ogni caso, intascavamo un modesto compenso”.
Un personaggio esemplare, che veniva chiamato di a rallegrare i matrimoni, come quello della figlia del “boss” Don Ciccio, che si sposò alla Croce, festeggiando in un noto ristorante vicino alla
stazione.