L’Isola Madre di Taranto emerse tra le colonie greche.
Arrivando al 927, i Saraceni rasero al suolo la Taranto greco-romana e l’Imperatore bizantino NiceforoFoca fece giungere architetti dalla Grecia affinché la ricostruissero.
Dopo la ricostruzione, molti di quegli architetti non tornarono nella loro terra natia perché attratti dalle bellissime donne tarantine. Nella Taranto medievale si iniziò a parlare una lingua mista, tanto che ancora oggi nel linguaggio dialettale è rimasta qualche traccia di vocaboli di provenienza greca: babbione, citro, paturnia, vastàse, rummàte, vummìle…
Intorno al 1700, sull’Isola Madre di Taranto conviveva tutta la popolazione, composta da pescatori e patrizi, modesti artigiani e monsignori.
Ma la storia portò la città ad un progressivo abbandono, inseguendo per moltissimi anni il sogno dell’industrializzazione, citando soprattutto l’arsenale militare e il borgo umbertino.
di Giosuè Russo