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Le meraviglie della costa e dell’entroterra, viste dal litorale di Taranto

Il cuore dell’uomo è come il mare, ha le sue tempeste, ha le sue maree, e nelle sue profondità ha anche le sue perle.

V. Van Gogh

Taranto crocevia di popoli, uno splendido sole è l’ideale per cominciare serene giornate. L’azzurro del cielo e il blu del mare accompagnano la vista di campagne lussureggianti, percorsi archeologici, frantoi ipogei e tipiche masserie… La sera… Un piacevole venticello… La luna e le stelle… Un sogno? No, è la Puglia.

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L’ ambiente costituisce una delle principali risorse della Puglia, rappresenta uno dei più importanti fattori per assicurare uno sviluppo rurale endogeno ed integrato. Infatti il territorio rurale è interessato da una moltitudine di fenomeni naturali e di testimonianze storico-archeologico-architettoniche. Ne danno prova i villaggi rupestri, le necropoli, le chiese rupestri, i muretti a secco, i trulli, i jazzi, i tratturi, le masserie fortificate, ecc… Tra i fenomeni naturali il più caratteristico è il carsismo nelle sue molteplici forme superficiali e sotterranee. Esso è molto diffuso in Puglia ed alcune delle sue manifestazioni, di rara bellezza e di singolare pregio, meriterebbero di essere protette e valorizzate.

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Nei pressi della città di Grottaglie è possibile visitare una delle gravine più suggestive del Parco Regionale Terra delle Gravine: la Gravina di Riggio. Si tratta di uno di quei luoghi che vanno assolutamente visitati e vissuti almeno una volta nella vita. Millenari di Puglia, grazie alla collaborazione dei proprietari della gravina, rende visitabile in maniera sicura la Gravina di Riggio, una delle meraviglie naturalistiche, paesaggistiche e storico-archeologiche di Puglia. Lungo l’itinerario si potranno scoprire passaggi segreti che conducono in affascinanti grotte panoramiche e grotte affrescate che conservano alcune delle pitture più antiche dell’Italia meridionale, risalenti al X secolo d.C., e nella quale è possibile ancora leggere e ammirare alcune scene di santi, crocifissioni e simboli cristiani. Nei periodi legati alle piogge è possibile osservare una suggestiva cascata che scende nella gravina e raccoglie l’acqua in una piccola piscina naturale dove gli anfibi possono trovare un luogo dove riprodursi. Dal punto di vista storico e archeologico la gravina di Riggio è ancora in grado di raccontare storie attraverso gli affreschi della grotta-chiesa con i suoi affreschi bizantini, con la grotta della “farmacia” e le sue innumerevoli nicchie e con gli incantevoli passaggi di grotta in grotta.

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Impronte, segni! Siano essi fisici, come le modifiche del paesaggio, dovute consecutivamente alle attività agricole: spianamenti, terrazzamenti, recinzioni a secco, colture (uliveti, vigneti, ecc.); le architetture in negativo (per escavazione) e in positivo (per edificazione), per le città dei vivi e per quelle dei morti; gli oggetti l’arte figurativa. Messaggi veri e propri; a volte complessi, spessissimo intenzionali, che vengono da molto lontano nel tempo: tramandanti culture, religioni, lingue, usanze, commerci, gusti estetici, abilità contadine o artigiane, speranze di piccole o più grandi comunità, tradimenti, sofferenze, lotte per sopravvivere contro una natura non sempre amica, o contro propri simili, aggressori. Nel corso degli ultimi millenni è stato il Mezzogiorno d’ Italia e la Puglia in particolare, vero e proprio crogiuolo antropico, in cui etnie, culture, civiltà si sono sovrapposte, quasi sempre mescolandosi. Egizi, fenici, greci, arabi, saraceni, turchi, albanesi sbarcarono qui. Terre aperte, irrigate da numerosissimi ruscelli, ricche di fonti sorgive, e di vegetazione spontanea, come descritta da Girolamo Marciano nel 1600, un “clima mite da eterna primavera”.

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Altra zona di grande suggestione è la gravina di Laterza, essa è inserita nel Parco naturale Terra delle Gravine, area regionale protetta, istituita in Puglia nel 2005 che si estende nelle province di Brindisi e di Taranto e che con i suoi 25.000 ettari è il parco regionale più grande di Puglia.
Interamente scavata nella roccia calcarea di età cretacica e ricoperta da una lussureggiante vegetazione mediterranea, con i suoi 12 km di lunghezza e con pareti che raggiungono i 200 metri di profondità, una delle più profonde d’Europa, assume l’aspetto di un vero e proprio canyon. Il suo sviluppo meandriforme, le imponenti pareti verticali, le creste di roccia e i pinnacoli sospesi nel vuoto rendono il paesaggio unico ed emozionante. Protetta dal 1984, è oasi LIPU dal 1999, grazie ad un accordo di collaborazione sottoscritto dalla Provincia di Taranto, dal Comune di Laterza e dalla LIPU.

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Diverse specie protette di uccelli, mammiferi, rettili ed anfibi animano i cieli, le rocce e le acque della gravina e condividono questo meraviglioso ambiente con specie botaniche altrettanto rare inserite nella Lista Rossa nazionale.

Un habitat sicuramente poco evidenziato sinora, è costituito dalle fiumare che scorrevano dall’interno verso il mare, quest’habitat è caratterizzato da insediamenti neolitici attestanti la progressiva penetrazione umana dal mare verso l’interno. Si tratta di numerosi siti compresi tra Gandoli-Saturo (Leporano), Torre Castelluccia (Pulsano), e San Pietro in Bevagna (Manduria). Leggermente prima di arrivare alla marina di Manduria, ovvero tra Campo Marino e San Pietro in Bevagna, ci si presenta davanti agli occhi uno spettacolo più unico che raro: è la zona chiamata Monaco Mirante costituita da svariati chilometri di litorale circondati da dune sabbiose e macchie mediterranee di uno spettacolo e di una bellezza davvero uniche.

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Oltre la marina di San Pietro in Bevagna troviamo un’oasi paradisiaca e naturale; La riserva naturale Saline dei Monaci è uno dei luoghi più suggestivi ed emozionanti da visitare nel Salento.
Separata da un lembo di spiaggia dal mare, circondata da dune sabbiose e macchia mediterranea, accoglie in un panorama mozzafiato una flora e una fauna uniche.
E offre lo spettacolo straordinario dei fenicotteri rosa, che in stormi si librano nel cielo per planare con eleganza nella salina. Quest’ ultime due zone, assieme costituiscono quel lembo di terra che partendo dalla marina di Maruggio (in provincia di Taranto) ricoprono quei 15 km di costa- la cui bellezza è indescrivibile a parole- che lasciano a bocca aperta chiunque, grandi e piccini, per la loro vastità e naturalezza. Le Saline si trovano all’interno della Riserva naturale regionale orientata di Torre Colimena, riserva che si estende su oltre 1000 ettari e coinvolge diverse aree di interesse naturalistico.

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Si raggiungono dalla Litoranea Salentina, tra Torre Colimena e Specchiarica, sono distanti pochi chilometri dalle più importanti località turistiche della costa ionica (Punta Prosciutto, Torre Lapillo, Porto Cesareo, San Pietro in Bevagna).

Il nome Monaci deriva dai Monaci Benedettini, che a partire dall’anno mille avevano reso quest’area una fabbrica del sale.
L’acqua marina si depositava durante le mareggiate in una depressione naturale oltre le dune, fornendo una riserva di quello che in passato era considerato l’oro bianco, il sale.
Per migliorarne lo sfruttamento, i monaci tagliarono la roccia creando un canale di scorrimento e regolazione dell’afflusso di acqua, e realizzarono edifici per la lavorazione ed il deposito del sale, oltre ad una torre di guardia e ad una cappella affrescata dedicata alla Madonna del Carmelo.

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Ricchi di segni che sono stati lasciati da popolazioni nei tempi addietro (vedasi i sarcofagi romani adiacenti in linea d’ aria alla chiesa dell‘ omonima località balneare di San Pietro) si tratta dei resti di una nave cargo che trasportava tombe marmoree –per giunta dovevano essere più di una cinquantina- affondata a pochi metri dalla costa.

di Federico Pompigna

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