Isola Madre, L'Isola delle Donne, Rubriche, Taranto

Tra le storie dell’isola del centro storico di Taranto c’è Skiuma, la sposa Sirena

Si narra che molto tempo fa nelle acque di Taranto giunsero le sirene per costruire la propria residenza sommersa.

In città viveva una coppia di sposi: lei bellissima, lui un pescatore spesso fuori città.
Un ricco signore approfittò dell’assenza del marito per sedurre la donna con importanti regali. La sposa cedette alle lusinghe di quell’uomo e un giorno, in preda al rimorso, confessò tutto al marito.

L’uomo si vendicò e la condusse con una barca in alto mare al largo del Mar Grande e la spinse in acqua. Le sirene giunsero in suo soccorso ed ammaliate dalla sua bellezza la proclamarono regina dandole il nome di Skiuma (nel gergo tarantino Skuma), spuma di mare condotta dalle onde. Nel frattempo il pescatore si pentì del suo gesto e, credendola morta, tornò più volte nel punto in cui ella era affogata, piangendo lacrime amare.

Le sirene, incuriosite dal suo comportamento, riuscirono un giorno con i loro canti ammalianti, ad impadronirsi del natante e trascinarono l’uomo al cospetto della regina per deciderne la sorte. Skiuma lo riconobbe subito e pregò le sue amiche di non fargli del male e di ricondurlo sulla riva.

Quando il pescatore si risvegliò si rivolse ad una fata che gli ordinò di cogliere l’unico fiore di corallo bianco dal giardino delle sirene per tornare con la moglie. Con tutti i suoi risparmi acquistò bellissimi gioielli, li mise in barca e si addentrò nel golfo di Taranto. Le sirene, attratte dalle gemme, lasciarono incustodito il castello e Skiuma. Il pescatore riuscì a rubare il fiore e a consegnarlo alla fata che la attendeva sulla riva: una grossa onda si alzò e spazzò via tutte le sirene ma in quel vortice fu travolto lo stesso pescatore che fu trascinato in mare.

Skiuma rimasta sola decise di indossare l’abito monastico e la leggenda vuole che da quel giorno, nelle notti di plenilunio, si aggiri nel luogo dove una volta era Torre Monacella, torrione del Castello Aragonese ora non più presente, vicino la Discesa Vasto, sperando nel ritorno dell’amato.

di Graziana Miccoli

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