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MArTA, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Il Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA) è un importante centro museale, dove è esposta, tra l’altro, una delle più grandi collezioni di manufatti dell’epoca della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto. Nel 2015 ha avuto 55.186 visitatori, numero aumentato nel 2016 a 85.351.

Sito in corso Umberto I al civico 42, fu fondato nel 1887 ed occupa la sede dell’ex convento di San Pasquale di Baylon, edificato nel XVIII secolo. L’archeologo Luigi Viola voleva farne un Museo della Magna Grecia, ma esso è sempre stato dedicato, principalmente, alla documentazione archeologica di Taranto e del resto della Puglia.

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Chiuso per essere sottoposto a lavori di restauro dal mese di gennaio del 2000, anno a partire dal quale fu mantenuta un’esposizione parziale presso Palazzo Pantaleo, riapre nuovamente al pubblico il 20 dicembre 2007 dopo una serie di interventi di rinnovamento, ampliamento e restauro. Alcuni di questi interventi, in particolare dei primi 2 livelli del complesso, sono stati realizzati grazie ai fondi del gioco del lotto, in base a quanto regolato dalla legge 662/96.

Il piano rialzato del museo è utilizzato per esposizioni temporanee e convegni. Il primo piano ospita la sezione greco-romana inerente alla società tarantina. Il secondo piano, inaugurato nell’estate del 2016, ospita la sezione preistorica del Paleolitico e dell’età del Bronzo inerente all’intero territorio pugliese.

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I reperti della sezione greco-romana sono sistemati in base alla tipologia dei materiali: sculture in marmo, tombe monumentali, sculture in pietra tenera, ceramiche delle necropoli, oreficerie.

Due sale sono dedicate alle sculture in marmo risalenti all’età ellenistica, tra cui figurano statue realizzate con il marmo bianco proveniente dalle cave dell’Isola di Paros; vi sono poi opere minori, alcune delle quali sono copie di originali famosi.
Un’altra sala espone sculture, mosaici ed epigrafi provenienti da edifici pubblici e privati, tra cui figurano le teste in pietra di carparo risalenti al periodo romano.

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Le sale dedicate alla ceramica proveniente dalla necropoli, sono organizzate secondo un percorso cronologico che va dal periodo della fondazione di Taranto fino all’età arcaica, tra cui figurano le ceramiche protocorinzie e corinzie realizzate nella città di Corinto e poi esportate, provenienti per la maggior parte da corredi funerari. Dalle necropoli di età arcaica provengono, invece, i vasi in argilla rosata con figurazioni in nero, con illustrazioni di personaggi e scene della mitologia e dell’atletica. Di rilievo è la collezione di oggetti in oro risalenti al periodo che va dall’età arcaica all’epoca bizantina, con esemplari di pregio e di straordinaria fattura, nonché piccoli oggetti di uso comune, tra cui specchi, scatole porta trucco e spilloni.

Alcune sale del museo sono, infine, dedicate ad una mostra permanente sulla società aristocratica a Taranto tra il VI ed il IV secolo a.C.

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Si notano tra i reperti esposti:

  • Le sculture in marmo, tra le quali la “Statua acefala di divinità femminile”, la “Kore” del 500 a.C., la “Testa di Herakles”, la “Statua votiva di Athena”;
  • La collezione di statue, tra le quali lo “Zeus” da Ugento (LE) in bronzo, la “Testa di Afrodite”, il “Corpo di Ninfa”;
  • La collezione di ceramiche provenienti dalla necropoli, tra le quali il “Bronzetto di un cavallo”, “Aryballos”, “Skyphos del Pittore di Teseo”, le tre “Kylikes”;
  • I corredi funerari, tra cui la “Kylix con la maschera della Gorgone”, la “Kylix del Pittore dei pesci”, i gioielli in oro con il prezioso “Diadema”, le “Coroncine”, gli “Orecchini a disco con tre pendenti”;
  • La “Tomba dell’Atleta”, attribuita ad un uomo vissuto a Taranto presumibilmente nel V secolo a.C;
  • Una copia realizzata tramite scansione laser nel 2016 della cosiddetta Dea di Taranto esposta all’Altes Museum nella Museuminsel di Berlino.

MArTA, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto

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